I prodotti tipici di Oliveto Citra

Fagiolo “Occhio nero”

Detto anche fagiolo all’ “occhietiello” viene coltivato nel territorio del Comune di Oliveto Citra, nel Salernitano, e in alcuni comuni limitrofi della provincia di Avellino. Da sempre alla base dell’alimentazione contadina, è utilizzato nella preparazione di tanti piatti tipici locali, tra cui primeggiano le zuppe condite con olio extravergine crudo. Il Fagiolo Occhio Nero si presta, più di altre varietà, a cotture brevi e quindi è in grado di mantenere inalterate tutte le sue proprietà organolettiche. Il seme, di colore bianco, è caratteristico per l’evidente macchia scura che circonda l’ilo. La coltivazione si effettua su appezzamenti di terreno non troppo ampi, dove coesistono altre attività come la zootecnia e la olivicoltura; la pianta di fagiolo, sostenuta da tutori, raggiunge anche i due metri di altezza e produce una trentina di baccelli che arrivano a maturazione all’inizio del mese di Novembre. Eseguita la raccolta a mano, i baccelli, essiccati al sole, vengono sgranati: il Fagiolo Occhio Nero è dunque pronto per essere consumato o conservato per l’inverno.

Olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta

Da varietà autoctone da sempre presenti nel salernitano ha origine l’Olio Extravergine Colline Salernitane dop. L’areale di produzione e di lavorazione comprende 82 comuni dell’area centro settentrionale della provincia di Salerno, incluso Oliveto Citra. Si tratta dell’area più intensamente olivetata di tutta la Campania: qui, più che altrove, si può misurare l’evoluzione che sta vivendo il comparto. La tradizione e l’innovazione coesistono: accanto ad aziende tradizionali, ve ne sono altre che hanno adottato le più moderne tecnologie, dove le olive sono raccolte con speciali macchine e le piante sono potate meccanicamente, abbassando i costi di produzione, ma mantenendo inalterati i sapori e i profumi antichi. E’ un esempio positivo di come la tecnologia possa esaltare la qualità di un prodotto valorizzandone le potenzialità. Il legame con il passato è garantito da un patrimonio varietale originale che si ritrova nella Colline Salernitane dop ottenuta, per almeno il 65% da Rotondella, oliva molto delicata, esigente, che va curata per tutto l’anno ma che ripaga queste attenzioni con un olio di qualità superiore, da Carpellese o Nostrale (detta anche “Olivo a Grappolo” o “Ciocca”, o “Pendente” per il caratteristico portamento pendulo dell’albero, è nota per la buona resa e per l’eccellente qualità dell’olio che ne deriva) e da Frantoio. Concorrono alla produzione di quest’olio dop, in misura non superiore al 35%, la Ogliarola e la Leccino. Il disciplinare di produzione prevede che la raccolta avvenga a mano o con l’ausilio di mezzi meccanici entro il 31 dicembre di ogni anno, mentre la molitura deve avvenire nell’ambito della zona di produzione, in frantoi controllati affinchè sia rintracciabile il percorso dell’intera filiera. Il risultato finale è un prodotto di grande qualità, che si riconosce per il colore verde limpido, talvolta velato, con riflessi giallo paglierino.